[vc_row][vc_column][vc_column_text]Dopo l’enorme successo del DJI Mini 3 Pro, erano grandi le aspettative nei confronti del suo successore da 249 grammi . Cosa molto difficile viste le ottime caratteristiche tecniche del suo predecessore. In qualche modo, DJI è riuscita a mantenere lo stesso peso del drone, migliorando le specifiche e le funzionalità, rendendolo un’opzione allettante anche per i possessori degli altri inoffensivi di casa .
Il DJI Mini 4 pro è in pratica un upgrade migliorativo, infatt con il DJI Mini 4 Pro sono stati eliminati i principali difetti e, in realtà, sono state introdotte migliorie che finora avevamo visto solo nei modelli di fascia superiore.
il Mini 4 Pro potrebbe sembrare molto simile al suo predecessore, ma è sotto la scocca che si nascondono le maggiori sorprese, trasformandolo da un drone per l’uso ludico/amatoriale a qualcosa di leggermente superiore e diciamola tutta, di quasi professionale.
Il design non è affatto casuale o frutto di puro vezzo ingegneristico, ma scelte strettamente legate a considerazioni funzionali.
La parte anteriore del drone presenta una maggiore ampiezza dei due sensori anteriori, essenziali per consentire un rilevamento omnidirezionale degli ostacoli.
Questi cambiamenti influenzano anche l’estetica generale. Le due luci, che si trovavano precedentemente sui bracci anteriori del Mini 3 Pro, sono state spostate nella parte posteriore.
La vera novità è l’inserita di una luce ausiliaria posizionata nella parte inferiore, ideale per supportare l’utilizzo del drone in condizioni di scarsa luminosità e ottima per la modalità notturna, che è inedita.
Il raffreddamento del drone, un grandissimo problema del mini 3 pro è stato ulteriormente migliorato grazie a delle prese d’aria più grandi e posizionate nella parte inferiore della scocca.
Le modifiche apportate includono anche una revisione completa dei bracci anteriori, che ora presentano una soluzione innovativa costituita da due elementi verticali che consentono una migliore stabilità durante le fasi di decollo e atterraggio.
Teoricamente, queste modifiche dovrebbero facilitare le manovre su terreni erbosi non livellati, ma in realtà rappresentano principalmente un miglioramento estetico, poiché l’altezza da terra varia molto poco rispetto al modello precedente, il Mini 3 Pro.
Inoltre, il drone è fornito con lo stesso controller dell’Air 3, ovvero la nuova versione DJI-RC N2 che non include un display, oppure la DJI-RC2 che invece dispone di un display integrato.
Anche in questo caso, a parte alcune differenze estetiche, non ci sono cambiamenti significativi nell’utilizzo quotidiano del prodotto.
Il dispositivo RC2 presenta le stesse dimensioni, con un display da 5,5 pollici e una luminosità massima di 700 nits identica al suo predecessore. La scocca è ora di un grigio più scuro, e le due antenne esterne conferiscono un tocco quasi retrò.
Tuttavia, nel complesso, l’esperienza utente rimane invariata rispetto alla versione precedente. Sarebbe stato auspicabile migliorare la visibilità del display sotto la luce solare diretta, ma l’O4 a nostro avviso è solo un escamotage di dji per fare cassa con la nuova serie.
Di conseguenza, spesso sarà necessario cercare zone d’ombra per poter leggere chiaramente le indicazioni dal display.
Il limite teorico di volo è di 34 minuti, il che si traduce in circa 20-25 minuti di volo effettivo prima che venga attivato il ritorno automatico a casa (quando la carica residua scende al di sotto del 20%). Vale la pena notare che questo valore può variare notevolmente a seconda dell’uso del dispositivo.
Ad esempio, se viene utilizzata la modalità sport, il tempo di volo si dimezza, mentre il volo stazionario può migliorare leggermente la durata. In ogni caso, si tratta di un parametro molto buono che consente la realizzazione di hyperlapse di 10-15 secondi al massimo.
È da notare che è possibile utilizzare la nuova batteria intelligente plus, che offre fino a 45 minuti di volo. Tuttavia, nei mercati in cui operiamo, l’uso di questa batteria porterebbe il drone a superare il limite di peso di 250 grammi, che non è consentito dalla normativa Europa.
La batteria inclusa da 2.590 mah è leggermente più grande rispetto a quella del Mini 3 Pro (2.453 mah), ma a livello pratico le differenze sono minime infatti speriamo in un upgrade firmware che le renda intercambiabili con quelle del mini 3 pro.
L’ottima resistenza al vento e stabilità generale del modello restano invariate. Nonostante il peso di soli 249 grammi, il Mini 4 Pro è in grado di affrontare condizioni estreme con grande sicurezza, garantendo riprese nitide e stabili. Riguardo alla modalità sport precedentemente menzionata, essa permette di divertirsi e spingere il drone come se fosse un modello FPV, ma occorre fare attenzione agli ostacoli!
Ricordiamo che in questa modalità, i sensori saranno disattivati in automatico
Per riattivare i sensori, sarà necessario volare in modalità normale o cinema, dove quest’ultima permetterà al nostro Mini 4 di muoversi in maniera più lenta e fluida.
Naturalmente, per gli utenti più esperti, resta la possibilità di modificare manualmente qualsiasi parametro tramite l’app DJI Fly o il controller DJI RC-2. Inoltre, è stato migliorato anche il sistema di trasmissione, che passa dal precedente O3 al nuovo O4, impiegato anche da DJI Air 3.
Purtroppo, a causa dei limiti imposti dalla legislazione di mercato, non è possibile sfruttarne appieno le prestazioni, ad esempio la distanza massima di 20 km raggiungibile, per noi una grande bufala in quanto provato sul campo realmente dopo 6 km di volo ha perso il segnale ritornando alla base. Tuttavia, è possibile notare un miglioramento nella stabilità del segnale e una minore interferenza. Il ritorno automatizzato a casa è stato anch’esso migliorato, offrendo ora funzionalità avanzate e la capacità di evitare gli ostacoli durante il percorso. Inoltre, a livello grafico sullo schermo, sono stati introdotti vari elementi di realtà aumentata che facilitano l’individuazione del punto di partenza o mostrano il percorso che il drone seguirà durante il ritorno automatico a casa, funzione implementata su tutti i droni dji.
DJI Mini 4 Pro introduce anche una modalità cruise control, che consente di mantenere il drone in volo durante una manovra bloccando i joystick, perfetta per eseguire manovre a spirale o qualsiasi altra sequenza desiderata.
Per coloro che desiderano un drone in grado di realizzare video di grande impatto con facilità, il Mini 4 Pro rappresenta senza dubbio la scelta più adeguata. Al pari del modello Mini 3 Pro, esso offre le modalità di ripresa Quickshots e Mastershots, sulle quali non sarà necessario soffermarsi in quanto queste non rappresentano delle vere e proprie novità. Tuttavia, in combinazione con la modalità di trasferimento rapido, permettono di ottenere in pochi secondi i filmati sul nostro smartphone, pronti per la condivisione sui social media.
Il vero punto di forza di questo modello è dato dalla combinazione tra il sistema di rilevamento ostacoli omnidirezionale e l’Active Track a 360°, che finalmente permette un utilizzo in condizioni difficili senza la paura di danneggiare il drone. Con il mini 3 pro ho avuto questo problema nell’usare l’Active Track, proprio a causa della mancanza di sensori laterali
Volare in aree vegetate consentiva di evitare con sicurezza gli ostacoli posti anteriormente, posteriormente e inferiormente, ma non garantiva la tranquillità necessaria per poter sfruttare appieno questa caratteristica.
In definitiva, dopo averla provata diverse volte, l’ho considerata come una delle cose da migliorare nel modello precedente. Qual è stata la mia esperienza con il nuovo modello? Con il Mini 4 Pro possiamo muoverci agilmente anche tra la vegetazione più densa, poiché superata la paura iniziale ci si rende conto di quanto sia preciso nel rilevare anche il più sottile fogliame, che spesso non veniva rilevato dal modello precedente come un ostacolo.
Questo rappresenta un vantaggio significativo per coloro che operano in completa autonomia e apre la strada a riprese creative che prima erano “quasi” impossibili da realizzare.
E’ necessario prestare sempre la massima attenzione e, se necessario rischiare, farlo ad altezze basse e sopra terreni morbidi. Inoltre, in condizioni di scarsa illuminazione e quando il sistema non può garantire la sicurezza del volo, l’Active Track viene disabilitato e un avviso sullo schermo ci informa che il drone procederà senza i sensori.
In tal caso, dobbiamo passare al controllo manuale. La qualità delle immagini e dei video prodotti rimane molto elevata e simile a quella del Mini 3 Pro, grazie all’utilizzo del sensore da 1/1,3 pollici con pixel da 2,4 μm, comune a entrambi i modelli.
Questo ci permette di ottenere scatti da 12 MP anche in condizioni di scarsa illuminazione grazie all’apertura focale di f/1.7 e di realizzare foto ad altissima risoluzione fino a 48 MP che in realtà sono raggiunti con l’unione di più foto da 12 mp, soluzione che onestamente non piace più di tanto.
Anche per quanto riguarda i video, siamo al medesimo livello e, senza l’utilizzo delle nuove modalità che saranno spiegate a breve, possiamo raggiungere una risoluzione di 4K a 60 fps. Non vi sono miglioramenti per lo zoom digitale a 2x, quindi chi necessita di un’opzione ottica per certe tipologie di produzioni dovrà ancora rivolgersi ai modelli superiori.
In ogni caso, il drone funziona in modo eccellente e non produce immagini sfocate, consentendo persino la realizzazione di dolly zoom con grande effetto. Tuttavia, le migliorie sono principalmente di natura software.
È stata introdotta la modalità notturna, che riduce drasticamente il rumore durante le riprese con scarsa illuminazione, migliorando di fatto i risultati rispetto al Mini 3 Pro.
Rimane invariata la capacità di orientare la telecamera in verticale, permettendo la realizzazione di filmati pronti per la condivisione su TikTok o come Reels su Instagram. Questa funzione è essenziale per gli influencer e per gli amanti dei social media.
Un’altra caratteristica che ho apprezzato molto riguarda la possibilità di girare video in slow motion a una risoluzione di 4K a 100 fps o 1080p a 200 fps (tuttavia, solo con codifica H.265). Questo finalmente permette di ottenere sequenze cinematografiche senza sacrificare la qualità, che rappresentava un punto debole del modello precedente . Vi è anche stata l’introduzione del codec D-Log M e del profilo HLG.
Come ho detto all’inizio, ci sono alcune specifiche che aumentano la valutazione complessiva, soprattutto se si considera il DJI Mini 4 Pro per un utilizzo pro. La caratteristica più importante è senza dubbio la possibilità di utilizzare il codec D-Log M per la registrazione video, che finalmente porta un profilo colore a 10 bit anche negli inoffensivi( sotto 250 gr).
Gli utenti che intendono utilizzarlo in modo basilare, ad esempio per i video delle vacanze o qualche reel da condividere sui social, potrebbero non considerarlo così interessante e potrebbero accontentarsi del Mini 3 Pro.
Tuttavia, per coloro che utilizzano uno o più droni DJI per lavoro, soprattutto nell’ambito della produzione video, avere la possibilità di registrare tutti i video con la medesima opzione a 10 bit è una grande fortuna. Non solo si migliora la qualità, ma sarà anche più semplice utilizzare fonti diverse con profili flat, anche tra mirrorless e droni più avanzati come il Mavic 3, che potranno essere integrati con maggiore coerenza all’interno di un editor video.
C’è poi una via intermedia chiamata profilo HLG a 8 bit, che è presente in molte fotocamere e soluzioni fotografiche ed è essenzialmente un formato HDR in grado di esaltare i colori anche nelle zone più scure, producendo video vivaci e pronti per la condivisione. Sempre riguardo alle funzioni che i professionisti apprezzeranno di più, vale la pena menzionare l’aggiunta del doppio ISO nativo, che, sebbene sia apprezzato da pochi, può aiutare a ridurre ulteriormente il rumore nelle foto a parità di ISO.
Il risultato sono scatti ancora più definiti, sebbene le differenze siano visibili solo ad un occhio particolarmente attento ed esperto. Alla fine di questa recensione, posso dire che DJI ha fatto un ottimo lavoro con il Mini 4 Pro, superando tutte le aspettative.
Nonostante il peso inferiore a 250 grammi, hanno conseguentemente migliorato il drone con alcune caratteristiche funzionali che fino a un paio di anni fa sarebbero state considerate “impensabili” per un modello di questa categoria.
Tuttavia, rimane un po’ di disappunto se si pensa che solo alcune delle novità sono strettamente legate all’hardware, poiché buona parte dei miglioramenti sono di natura software, e forse un aggiornamento avrebbe permesso di fruire di tali miglioramenti anche con il Mini 3 Pro.
Vale la pena passare al nuovo modello? Decisamente sì, se l’intento è utilizzarlo per piccole produzioni video a scopo professionale, poiché il divario con i modelli superiori si riduce drasticamente grazie al D-Log M. Per scopi hobbistici, tuttavia, il Mini 3 Pro resta ancora un ottimo drone.
A voi l’ardua sentenza, vale la pena cambiare il mini 3 pro per il nuovo Mini 4 pro?
- Fotocamera: EFL ƒ/1.7 con sensore da 1/1,3 pollici
- Dimensioni immagine fissa: 8064 x 6048
- ISO: 100-6400 (o 100-1600 in modalità ad alta gamma dinamica), 100-12800 modalità notturna
- Foto: scatto singolo 12 o 48 MP. Scatto a raffica:12 MP, 3/5/7 fotogrammi.48 MP, 3 fotogrammi. Formato JPEG/DNG (RAW)
- Video: 4K Modalità normale a 60 fps, modalità Slow-Mo a 100 fps
- Frequenza fotogrammi massima: 200 fps a 1080P / 100 fps a 4K
- Formato video: MP4 (MPEG-4 AVC/H.264, HEVC/H.265)
- Bit-rate max video: H.264/H.265: 150 Mb/s
- Modalità colore: 8 bit o 10 bit 4:2:0 (HLG / D-Log M)
- Velocità massima: 16 m/s (57.6 km/h)
- Batteria: 2.590 mAh
- Tempo di volo: 34 minuti massimi
- Sensori: sistema di visione binoculare omnidirezionale, con un sensore 3D a infrarossi nella parte inferiore
- Peso: 249 g con batteria e scheda di memoria
- Dimensioni: 148 x 94 x 64 mm (piegato)
I prezzi partono da 799 euro per la versione base con il controller DJI RC-N2 e arrivano a 1.129 euro per la Fly More Combo, la quale è la scelta migliore per volare senza preoccupazioni grazie alle 3 batterie e al grande numero di accessori inclusi.
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