Sebbene l’anno non sia ancora giunto al termine, DJI ha già lanciato una serie impressionante di nuovi prodotti, dall’ActionCam 5 Pro all’Air 3S, fino al DJI Neo. La velocità con cui l’azienda continua a sfornare novità è sorprendente, ma nel mondo dei professionisti – soprattutto di chi utilizza i droni per lavoro – queste uscite non sempre generano lo stesso entusiasmo che si percepisce tra gli appassionati.
L’Air 3S, per esempio, non ha conquistato i piloti più esperti. Chi lavora nel settore sa bene distinguere tra un’innovazione autentica e un semplice aggiornamento estetico o tecnologico. L’Air 3, ora venduto a prezzi scontati per fare spazio al suo successore, resta un drone solido, pur con i suoi difetti, capace di offrire prestazioni soddisfacenti. Certo, l’Air 3S presenta alcune migliorie, ma sorge spontanea una domanda: perché DJI non ha dotato subito l’Air 3 di un sensore da 1 pollice? La risposta è semplice: il Mavic 3 Pro era appena uscito, e la casa cinese non poteva rischiare di oscurare il suo modello di punta, che dal 2021 domina la scena con la serie Mavic.
Tuttavia, con il passare del tempo, il Mavic 3 – nelle sue varie versioni (Pro, Cine, Classic, Standard) – inizia a mostrare i segni dell’età. In un settore in continua e rapida evoluzione, tre anni sono tanti. E come reagisce DJI per mantenere alta l’attenzione? Lancia l’Air 3S, un drone che sembra innovativo sulla carta, ma che nella pratica rappresenta solo un miglioramento moderato dell’Air 3. Sì, la fotocamera passa da 12 a 50 megapixel, ma resta una “fotocamera dopata”, che appare più potente di quanto sia in realtà. Per l’utente medio, sedotto dal marketing, questa differenza è sufficiente per giustificare l’acquisto.
DJI sa come catturare l’attenzione del grande pubblico, ma per i professionisti la situazione è diversa. Chi utilizza i droni per lavoro non si lascia facilmente abbindolare dalle trovate commerciali. Molti videomaker e fotografi hanno già un Mavic 3 nella loro flotta e difficilmente lo sostituiranno prima dell’uscita del Mavic 4 Pro.
Il Futuro: Mavic 4 pro e le Possibili Innovazioni
Ascoltando le voci dei colleghi più esperti, emergono interessanti anticipazioni. E ora vi svelo una previsione che potrebbe segnare una svolta nel settore: il Mavic 4 pro. Secondo i rumor, questo nuovo drone potrebbe essere dotato di una fotocamera Hasselblad principale da 40 megapixel, ruotabile di 90°, che sarà il cuore di molte delle innovazioni previste. Le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità saranno eccezionali, ponendolo in una posizione dominante per le riprese notturne.
Il design prevede due antenne su ciascun braccetto e tre lunghezze focali: una Hasselblad da 24 mm, una da 70 mm con sensore da 1 pollice, e una da 166 mm, anch’essa con sensore da 1 pollice (SBAAAAAAAAAAMMMMMMM !!!!!).
Si dice anche che il protocollo di segnale O4 migliorato sarà paragonabile all’attuale standard FCC, utilizzato da molti piloti (pur se in modo non sempre legale) per evitare perdite di segnale.
Inoltre, DJI sembra stia pianificando l’integrazione di sensori LiDAR sui quattro lati del drone, una funzionalità già parzialmente anticipata con l’Air 3S. Il Mavic 4 dovrebbe rientrare nella classe C1, mantenendo un peso inferiore ai 900 grammi, il che garantirà una maggiore libertà operativa anche nelle zone con restrizioni severe.
Ma non è tutto: insieme al Mavic 4 dovrebbe essere presentato anche l’RC Pro 2, un radiocomando ispirato all’RC dell’Inspire 3, ma con uno schermo più compatto.
DJI continua a spingere forte sull’acceleratore dell’innovazione, ma i professionisti sanno bene che non bisogna lasciarsi trascinare dalla corsa all’ultimo modello. La vera chiave per chi lavora con i droni è conoscere a fondo il proprio strumento e sfruttarne al massimo le potenzialità. Le uscite frequenti sono inevitabili in un settore tecnologico in costante evoluzione, ma è fondamentale mantenere una visione lucida e non cedere alla tentazione di inseguire ogni novità senza una reale necessità.
Alla fine, chi si guadagna da vivere pilotando un drone sa bene che l’esperienza e la padronanza dell’attrezzatura contano molto più del gadget del momento. E mentre attendiamo l’uscita del Mavic 4, è importante ricordare che, in fondo, sarà sempre il pilota a fare la differenza, non il drone.
Dimenticavo, penso che prima di febbraio / marzo 2025 dobbiamo solo pazientare a meno che dji non faccia il Miracolo 😀
speriamo